Nascono imprese specializzate per vendere on-line le macchine dismesse dalle grandi aziende.
In attesa che arrivino le nuove generazioni di robot mobili e “autonomi”, i vecchi robot finiscono la loro carriera nelle piccole imprese del made in Italy, dopo un breve ricondizionamento meccanico e informatico. Si tratta di automi installati negli anni 90 nelle grandi aziende di tutto il mondo che non vanno in pensione perché, nonostante il lavoro usurante sopportato in fabbrica lavorando giorno e notte, si dimostrano ancora molto longevi.
A trovare loro un nuovo lavoro sono imprese specializzate che stanno emergendo nella filiera dell’automazione industriale e si rivelano molto attente allo sviluppo di questo nuovo business.
E’ il caso della Erregi 2 Industriale srl di Padova (Caselle di Selvazzano), una società che da vent’anni realizza macchine speciali e impianti robotizzati di lavorazione, assemblaggio e saldatura, che ha addirittura aperto un sito internet (www.robotusati.it) per presentare e vendere centinaia di automi rimessi a nuovo.
“Abbiamo attualmente in casa oltre 800 robot usati da vendere” ha spiegato Graziano Roncon, ideatore dell’iniziativa e titolare della società che ha cominciato a trattare questo tipo di macchine a metà degli anni 90. “Prodotti delle grandi marche internazionali, personalizzabili per le più svariate applicazioni quali asservimento di macchine utensili, presse di stampaggio, centri di tornitura e fresatura, pallettizzazione, montaggio e confezionamento”.
Sono macchine dismesse dalle grandi imprese che Erregi 2 va a cercare in tutta Europa, ma anche in Giappone, per poi rimetterle in condizioni di lavorare in una nuova azienda. “In Italia per ora siamo solo in due a fare questo lavoro e più che farci concorrenza collaboriamo”, ha aggiunto Roncon, che ha individuato per primo questa nicchia di mercato lasciata libera dai grandi costruttori di robot. “Noi ci siamo attrezzati con un deposito di 16 mila metri quadri per alloggiare i robot da ricondizionare e offriamo ai nostri clienti macchine usate targate Fanuc, Comau, Abb, Motoman e Kuka. Ci rivolgiamo alle aziende che vogliono risparmiare perché proprio nelle piccole isole di lavorazione, quelle che costano 100 mila euro, l’acquisto di un robot nuovo incide di più sull’importo complessivo che è fatto di diversi componenti, quali catene di trasporto, tavole rotanti e puntatori”.
Erregi 2 ha scelto internet e un sito bilingue per promuovere e comunicare l’offerta di robot usati e i risultati ottenuti sono molto incoraggianti. Attualmente la società che fattura circa 7 milioni di euro l’anno con 12 dipendenti diretti ne ricolloca in Italia e all’estero oltre 120 l’anno, inserendoli nelle sue isole robotizzate dopo averli riprogrammati per la nuova mansione.
“In questo modo il cliente risparmia fino al 70% del costo per la singola macchina” ha detto Roncon. “Nel mondo non ci sono molti concorrenti, ne conosco uno in Germania e tre negli Stati Uniti, pertanto conto nel 2009 di aumentare la mia quota di export che attualmente è già vicina al 45%”.
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